Benessere e salute guidano oggi le scelte dei consumatori, non senza allarmismi. L'informazione gioca sempre un ruolo importante, ma non può sostituire le competenze mediche. L’opinione di Gioacchino Bonsignore

Un carrello della spesa sempre più orientato a salute e benessere. Almeno nelle intenzioni. È l’esito della ricerca “Agroalimentare, falsi miti e nuove verità” che Ipsos ha realizzato su un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 65 anni, in occasione della manifestazione fieristica TuttoFood di maggio. Benessere, gusto e informazione su ciò che portiamo in tavola sono le priorità oggi del cittadino-consumatore, in un momento in cui il settore agroalimentare è sempre più oggetto di sovraesposizione mediatica. Gioacchino Bonsignore, giornalista e curatore della nota rubrica Gusto del Tg5, da anni sostiene che le istituzioni dovrebbero assumere un ruolo più incisivo in materia di educazione alimentare, assicurando al contempo una copertura informativa chiara e coerente sui temi della sicurezza. Dal canto suo, Bonsignore con il suo spazio dedicato all’enogastronomia apre una finestra quotidiana sul mondo del cibo e le sue tendenze, con un approccio improntato all’intrattenimento ma anche al buonsenso.

Gusto Verde, declinazione della sua rubrica Gusto, è stata una delle prime trasmissioni a occuparsi di cucina vegana e vegetariana.
«Abbiamo percepito che c’era un forte interesse da parte del pubblico e, soprattutto, da parte dei consumatori una sempre maggiore attenzione alla salubrità della cucina, magari a discapito di un fastidio secondo me crescente verso un eccesso di spettacolarizzazione proprio della cucina in televisione».

Resistono allarmismi e stereotipi sulla cucina vegetariana e vegana.
«Farei una netta distinzione tra cucina vegetariana, che non prevede l’uso di carne ma include tutti i nutrienti necessari alla vita umana, e la cucina vegana che va affrontata con un approccio più scientifico legato a conoscenze mediche. Questo vale ancora di più per quanto riguarda i minori, bambini e adolescenti».

Cosa ne pensa della proposta di legge che vorrebbe recludere fino a un anno chi impone a un minore di 16 anni, posto sotto la propria tutela, ”una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata”?
«Sono contrario ai divieti, ma senza dubbio è una scelta che va monitorata e portata avanti con cura. Non ci si può affidare a internet in modo generico e inappropriato per alimentare i propri figli».

Avvicinandosi al mondo vegano e vegetariano, c’è un aspetto che l’ha colpita di più sotto il profilo culinario?
«Mi ha stupito l’enorme creatività che si sta sviluppando in questo settore. Soprattutto il mondo vegano riesce a ovviare con grande fantasia e creatività alle minori possibilità di spaziare sulle materie prime. Ho mangiato vegano alcune volte e molto bene; naturalmente serve conoscere i trucchi - le ricette - del mestiere, come ad esempio la maionese preparata senza uova. Peraltro, i dolci vegani sono eccellenti. Stesso discorso per la cucina vegetariana che dispone anche di più ingredienti a disposizione e non ha nulla da invidiare alla cucina a base di carne. Si può vivere tranquillamente e mangiare bene, in modo gourmet, con la cucina vegetariana. Lo dimostrano tanti grandi ristoranti nel mondo che non preparano carne. Questo senza demonizzare in alcun modo questo alimento».

Lo evidenzia anche la ricerca Ipsos, cala il consumo dei prodotti a base di carne, seguendo una tendenza decrescente che continua da anni e non solo in Italia. Si privilegia il biologico e le previsioni di acquisto includeranno sempre meno bevande dolci, alcol, oli e grassi. È la svolta tanto attesa per le abitudini alimentari?
«Tra verità e leggenda, tutto va monitorato e verificato. È evidente che si registra una forte pressione mediatica in tutto il mondo affinché l’alimentazione sia sempre più legata alla salubrità. Chiaramente in gioco ci sono anche interessi nazionali, perché gli indici di obesità delle popolazioni pongono una serie di problemi sociali e costi sanitari. Per questo, si invita a fare scelte alimentari di un certo tipo. Si verifica con tutta probabilità una pressione mediatica anche sul fronte della carne, ma pur non essendo un medico o uno scienziato, certamente non si può paragonare la carne allo zucchero. Un consumo moderato di carne, soprattutto bianca, e di pesce rappresenta un integratore importante per l’alimentazione umana. È stato provato come l’eccesso di zucchero, sale e altre componenti, produca gravi danni alla salute, come dimostra la crescita esponenziale dei diabetici in Italia e nel mondo».

Stanno avendo grande successo i prodotti senza glutine e senza lattosio. Si tratta di risposta a una richiesta di salute specifica o c’è il rischio dell’effetto moda?
«È chiaro che in presenza di patologie, come le celiachia, certificate dal Servizio sanitario nazionale che si occupa di rimborsare una quota della spesa per l’acquisto di cibi senza glutine, non si può parlare di montatura mediatica. Ma serve una grande competenza. Se si ritiene di soffrire di problemi alimentari, occorre rivolgersi a strutture sanitarie serie e specializzate. L’alimentazione è un campo nel quale non ci si può improvvisare e non basta digitare una parola chiave su Google. Questo vale anche per l’universo delle diete, spesso strumentalizzato e in qualche modo frainteso dal pubblico».

 

Il giornalista Gioacchino Bonsignore